Chi si ferma è perduto

Io sono veramente grato di vivere in questa epoca, ma veramente tanto, ci troviamo nell’epoca in cui abbiamo la possibilità di essere efficienti sani e soprattutto ultra produttivi.

Cose c’è di meglio? Siamo spronati su tutti i fronti, dai ritmi che ci possono essere nel nostro ufficio, alla musica (che se ci fai caso) è leggermente frenetica al supermercato, fino a quando apriamo il telefono e seguiamo un influencer che ci spiega come è riuscito ad ottimizzare il modo in cui lavora e mangia e si lava, così che ora con il suo metodo riesce a fare contemporaneamente tutte queste cose, ahn dimenticavo, e prime di vedere il suo video ci becchiamo pure una pubblicità di un corso che ti insegna a leggere 1000 parole in 5 minuti.

È evidente che siamo immersi in questo mito, il mito dell’assoluta e imbattibile produttività… Ma cosa vuol dire veramente essere produttivi? Guardando intorno ci verrebbe da pensare che vuol dire fare più cose in meno tempo, quindi più si incastrano impegni più si risparmia tempo e più lo si fa più si va veloci e si procede verso i nostri obiettivi! Tutto Perfetto no!

Ti sarai accorto anche tu nella tua esperienza da lavoratore o studente che questa storia della produttività e dell’ ottimizzazione del tempo non funziona

cioè funzionicchia

diciamocelo, nel periodo in cui siamo produttivi e riusciamo a fare una cosa dietro l’altra stiamo effettivamente risparmiando tempo, però chissà come mai dopo un po’ ci ritroviamo sempre qua, di nuovo senza essere soddisfatti del proprio modo di lavorare e di organizzarsi il tempo; senza essere riusciti ancora a crearci la nostra famigerata e irraggiungibile routine perfetta.

E se stessimo sbagliando qualcosa? Può essere no? Einstein diceva che la follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.

Magari invece di correre ancora più veloce è meglio fermarsi… ma cosa vuol dire fermarsi? Fermarsi vuol dire questo: se senti che devi fare un sacco di cose e che dovresti andare ancora più veloce… smetti di fare quello che stavi facendo, lasci ogni dispositivo che stavi usando, ti metti in silenzio, trovi un posto dove sederti e ti siedi.

Una volta fatta questa azione anti intuitiva inizi a fare dei respiri profondi, con la schiena dritta, inspiri coinvolgendo tutti i muscoli, il petto e la pancia, e butti fuori l’aria lentamente. Dentro di te ci sarà una vocina che inizierà a dirti che stai perdendo tempo, che c’è bisogno di correre e che si sta annoiando, ecco, più la voce è forte più ti sta facendo bene fare questo esercizio. Ma perché ti stiamo facendo fare questo? Perché è fondamentale capire e sperimentare due cose:

  1. l’universo ha il suo ritmo
  2. quando sei di fretta non sei veramente tu

Il primo concetto l’ho imparato dal transurfing, sebbene sia una cosa molto personale e soggettiva te la dico perché penso che può essere molto d’aiuto; l’universo va avanti, ma ad un passo tutto suo, non si sa con precisione quale sia però si può percepire, come facciamo a capirlo? Ascoltandoci, esempio: stai passeggiando, devi raggiungere un posto, praticamente stai correndo, però senti internamente ad un livello molto profondo che ti da fastidio correre in quel momento, così rallenti il passo e inizi a camminare, ecco hai appena seguito il ritmo dell’universo, ora grazie a questo passo più lento ti senti più in pace con te stesso, riesci a sentire il canto di alcuni uccellini che rooms stavi ignorando, riesci anche a vedere gli alberi dove sono posati gli uccellini e lo osservi come se non lo avessi mai visti prima. Tutto questo semplicemente rallentando; arrivi qualche minuto dopo alla destinazione, però hai vissuto a pieno questa esperienza, perché hai ascoltato l’universo

E qui ci ricolleghiamo al secondo punto che è “quando sei di fretta non sei veramente tu” cosa vuol dire?
Hai mai fatto caso a come funzioni quando sei di fretta? Letteralmente, come funzioni, i pensieri che fai e le scelte che metti in pratica, non so te ma sinceramente io mi sento abbastanza stupido quando sono di fretta; faccio errori, non mi ricordo dove sono le cose, se qualcuno mi chiama al telefono gli parlo in maniera poco chiara, trasmetto ansia e instabilità alle persone a me vicine; ecco, purtroppo questo senso di fretta lo estendiamo in un senso più ampio a tutta la nostra vita, ovviamente con tutti gli svantaggi inclusi nel pacchetto.

Sono sicuro che possiamo essere molto di più di persone che non ragionano e che vanno avanti guidate dall’irrazionalità e dalla fretta, siamo qualcosa di più autentico e più intelligente, perciò come fare ad accedere a queste potenti risorse che abbiamo in noi?

La risposta ci è già chiara:

Fermarsi, rallentare se necessario, e continuare con IL RITMO, che è quello dell’universo, quella velocità che ci fa scivolare piacevolmente negli eventi, che prepara per noi le conoscenze che ci servono e che ci permette di esser noi stessi, ovvero teste pensanti che affrontano la realtà con spirito e tranquillità.

Dal vostro Mat è tutto.

Ciao!